Viaggio in Abruzzo tra Calascio in provincia dell’Aquila fino a inoltrarci nella Majella ai confini con il Molise, numerose le tappe, le elencherò con una piccola descrizione, ma saranno le foto a raccontare in maniera più emotiva questo tour di pochi giorni, ma molto intensi. Lo scopo era quello di tornare in luoghi già visitati ma scegliendo gli orari per avere la luce migliore e raggiungere luoghi mai visitati, ma che avevamo già studiato in precedenza. Per aiutare a comprendere il percorso, ho deciso di creare una mappa, comprendente le tappe e le strade percorse, principalmente strade provinciali, ma in alcuni casi per velocizzare gli spostamenti anche superstrade ed autostrade.
Non potevo non dedicare un articolo e relativa galleria fotografica ai trabocchi, strutture arcaiche, si pensa addirittura provenienti dai fenici, che hanno consentito ai pescatori del basso adriatico di poter svolgere la propria attività senza avventurarsi in mare aperto, approfittando del territorio roccioso che forma baie protette. Costruiti prevalentemente in pino di Aleppo, molto presente nella zona, sono delle palafitte con pali ancorati nella sabbia o poggiati su roccia, che sostengono una casetta provvista di tutto il necessario per la pesca. Essendo in mare si raggiungono attraverso pontili stretti dalla terraferma.
Residenti a Vasto Marina per queste vacanze alla Costa dei Trabocchi, come mi capita ormai da qualche anno, mi alzo senza grossa fatica all’alba per passeggiare e scattare foto, per poi godermi anche il tardo pomeriggio fino al tramonto. Sono i momenti più belli, la luce è eterea, le poche persone presenti creano un effetto surreale, il silenzio è d’obbligo, anche se talvolta amo utilizzare gli auricolari per crearmi la colonna sonora ideale, che si fonde con il rumore del mare.
Sono lieto di pubblicare gli articoli relativi alla vacanza a Vasto e Costa dei Trabocchi, inizio proprio con Vasto, paese arroccato sopra la costa. Ha antichissime origini, a partire dal XII secolo a.C. con i primi agglomerati urbani composti da comunità greche, illiriche e frentane, per divenire avamposto romano fino alla distruzione da parte dei Longobardi. Ebbe nuova vita grazie al periodo aragonese, che lo eresse a città fortificata; per poi essere portato al rango di città dal 1710 su concessione spagnola.
Dopo cinque settimane di fermo obbligato per una frattura al piede, mi ritrovo con il mio fantastico gruppo fotografico, per una due giorni che ci porta in luoghi già visitati ma sempre carichi di emozioni; da Pescasseroli a Villetta Barrea, dove possiamo degustare i prodotti gastronomici del luogo presso il Ristorante “Il Transumante”. Scarpinata nei pressi di Barrea, cena al rifugio di Passo Godi. La domenica, sulla via del ritorno a Roma, tappa a Scanno, e via per le Gole del Sagittario con sosta presso l’Eremo di San Domenico.
Questo articolo fa riferimento al precedente del 2008, ritorno dopo sette anni, sembrano sette minuti, stavolta però facciamo i fotografi seri, ci svegliamo molto presto, sia per la qualità della luce che per la bassissima presenza di persone. Storia antica anche quella di Scanno, civilizzata già dai tempi dei sanniti e dei romani, riesce a superare illesa le invasioni barbariche, ma non le orde dei Saraceni.
13 Gennaio 1915, il terremoto della Marsica rade al suolo il vecchio borgo di Frattura, sopra il Lago di Scanno, su 350 abitanti morirono 162 persone, ciò che rende più drammatica la storia è che i morti furono per lo più donne e bambini dal momento che in quel periodo storico ci fu una fortissima emigrazione degli uomini verso le Puglie e le Americhe.
Si torna in Abruzzo, direziona Barrrea, delizioso borgo che si affaccia sul lago omonimo, incuneata nella valle del Sangro, le sue origini sono preistoriche, tracce di vita sono state trovate presso la vicina grotta Graziani, fu importante centro sannitico, occupato poi dai romani, il periodo coincide con lo sviluppo della transumanza, che definì lo sviluppo della zona.