Non esagero nel dire che Capo Testa con il suo faro è uno dei luoghi più belli che abbia mai visto, a pochi chilometri da Santa Teresa di Galluria sembra un museo a cielo aperto di sculture, e la presenza del faro chiude il cerchio nel dare un fascino indescrivibile al posto. Ma non basta un luogo per lasciare un segno, servono i dettagli e lo stato d’animo giusto. Per primo siamo arrivati presto, per cui il numero esiguo di persone fa sentire più intima la situazione; il vento forte ed il mare mosso creano la tempesta emozionale perfetta, la luce pulita dal vento rende la vista più nitida e la mente più ricettiva.
Bellissima giornata, escursione in barca a vela verso l’Arcipelago della Maddalena, isole di Caprera, Budelli e Spargi; cielo nuvolo migliorerà durante la giornata, questa parte della Sardegna sembra sia stata scolpita e affrescata da artisti di ogni epoca, si fatica a credere che la natura attraverso i suoi strumenti, il vento, l’acqua, la pietra ed il tempo abbia creato tutto questo.
Cosa accade quando la tua fedele compagna di viaggio, la Fuji X-T2, decide di rompersi il primo giorno di vacanza in Sardegna? Inizialmente mi sono sentito perduto, mai successo nulla di simile, avevo scattato solo 6 foto; passato il momento guardo il mio iPhone 7 Plus, quasi sempre snobbato e comincio a fare scatti, non potevo non immortalare i momenti migliori di questa vacanza.
Ritorno in Argentario 10 anni dopo, questa volta ci si stabilisce a Porto Ercole, caratterizzato dal suo porto, il borgo antico ed i bastioni spagnoli, che danno il senso dell’importanza strategica del luogo. Già dai tempi degli etruschi e dei romani si colonizzò l’arcipelago; è però dal medioevo in poi che iniziarono cruente lotte per i possedimenti. Dagli Aldobrandeschi agli Orsini, da Siena agli Spagnoli, che, nel 1500 diedero la forma attuale alle fortificazioni, un alto livello di ingegneria militare per l’epoca.
Raramente in un solo giorno si riescono ad unire magicamente le proprie principali passioni, grazie all’organizzazione di Roma Yoga e a Camminando Con: Lago del Turano, si è creata la situazione perfetta nella quale natura, trekking, yoga e fotografia si sono perfettamente allineate come una costellazione astrale. Partiti da Collalto Sabino, abbiamo percorso un bellissimo sentiero nel bosco con vista sul Monte Cervia, l’ombra della vegetazione ci ha protetto da sole ed umidità, e mostrato tutto ciò che madre natura rappresenta nel sottobosco.
E’ con immenso piacere che pubblico quest’articolo, vedere in diretta le incisioni e relative stampe di Luis Cutrone è emozionante, è arte allo stato puro, un ritorno alle origini per una delle forme espressive e di comunicazione più importante nella storia dell’uomo. C’è una magia speciale nel seguire le gestualità quasi rituali nel flusso di lavoro creativo, dall’incisione al passaggio del rullo fino a vedere visualizzato dal nulla una stampa che sorprende per i dettagli che sulla matrice sono quasi impercettibili.
Qualche scatto, non una galleria completa, spero serva a far venire la voglia di andare a visitare questo luogo magnifico che accoglie il Museo Nazionale Etrusco, Villa Giulia fu fatta costruire da Papa Giulio III come residenza estiva. La villa attualmente è una parte soltanto di quella dell’epoca che comprendeva addirittura vigne e colture di vario tipo, ancora oggi è presente un piccolo orto per rispettare la tradizione. Villa Giulia passò allo Stato Italiano nel 1870 e adibito successivamente a museo.
Articolo atipico, mi dispiaceva non condividere le foto scattate nella natura circostante agli agriturismi dove siamo stati ospiti. Fa un po’ vecchia fattoria, ma mi diverto molto a scattare foto agli animali e alla natura, serve anche ad allenare l’occhio e la velocità di scatto. Sempre in maniera atipica mi piace ricordare l’attrezzatura utilizzata, Fujifilm X-T2, la mia meravigliosa compagna di viaggio che non mi ha fatto rimpiangere le reflex full frame. Accompagnata dalla triade di lenti: il grandangolare Fujinon XF 14mm f/2.8 R, il Fujinon XF50mm f/2 R WR e lo zoom Fujinon XC 50-230mm f/4.5-6.7 OIS. a cui ho dedicato recensioni ed esempi.
Il motivo per cui, quando visitai Pitigliano e Sovana nel 2012, non andai anche a Sorano, rimane un mistero; sono veramente felice di averla scoperta, è un borgo meraviglioso, viene definito la “Matera della Toscana“, non ho mai amato i paragoni per quanto concerne i luoghi, però bisogna dire che il modo in cui è incastonata nel tufo ricorda effettivamente il gioiello lucano. La particolarità che la rende originale è il fatto di avere più viste panoramiche, grazie alla sua particolare conformazione.
Come per Sovana, anche per Pitigliano si è trattato di un ritorno, per i riferimenti storici consultate l’articolo precedente. Mi piace ricordare che già nel 2012 cominciai la mia ricerca e studio delle fotocamere mirrorless, all’epoca avevo una piccola Nikon V1, quell’esperienza poi quasi paradossalmente mi portò ad abbandonare completamente Nikon dopo 20 anni di onorato servizio, per passare al sistema Fujifilm X. A differenza del tranquillo gennaio 2012, a Pasqua Pitigliano è invasa dai turisti, per cui scattare è quasi impossibile, vi lascio comunque alcune foto che si vanno ad aggiungere a quelle dell’articolo precedente.