Foto Gargano Monte Sant’Angelo
Sarà per me un’impresa titanica scrivere su Monte Sant’Angelo, non è un luogo come un’altro, non si identifica nemmeno nel classico paese di stampo mediterraneo, qui c’è un concentrato di storia e spiritualità che impressiona, è un luogo determinante nel periodo di totale confusione che segue il crollo dell’ordine creato dall’Impero Romano d’Occidente.
Le origini del borgo inteso come agglomerato urbano sono databili intorno all’anno mille, in realtà bisogna fare un salto indietro di almeno cinque secoli, qui avvenne l’apparizione dell’Arcangelo Michele, ci sono numerose leggende a riguardo, scelgo quella di Gargano, un ricco signore del luogo, che dalla rabbia scagliò una freccia verso il suo miglior toro che, scappato, si era rifugiato in una grotta, la freccia tornò indietro colpendo lo stesso Gargano.
Il Vescovo ordinò all’impaurita popolazione pagana tre giorni di digiuno, appoggiato dallo stesso Arcangelo Michele, questa rappresentazione è il momento topico della conversione dei pagani al cristianesimo, la grotta diventa santuario e luogo di pellegrinaggio.
Altra versione è quella della vittoria dei beneventani e sipontini contro i napoletani, ancora pagani, impauriti dalla montagna che cominciò a tremare e a fumare come un vulcano, i napoletani furono decimati, i sopravvissuti si convertirono al cristianesimo. anche in questo caso la montagna luogo alto e vicino a Dio diventa sacro destinato ai pellegrini e a chi si vuole convertire.
Probabilmente Monte Sant’Angelo per la sua posizione, circa 800 metri di altezza dal mare, fu luogo di passaggio di cristiani provenienti da oriente, che passati per la Turchia e la Grecia, instaurarono il culto Micaelico in un luogo che già di suo è colmo di spiritualità, il luogo fu passaggio di tutti le civiltà post impero romano; bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini ed aragonesi, i segni del loro passaggio sono evidenti.
Nel caso dei Longobardi fu probabilmente determinante per la loro conversione al cristianesimo, Monte Sant’Angelo fa parte della Via Sacra Longobardorum, in ogni caso credo la carica spirituale sia nel luogo stesso, il resto lo fa la storia e gli uomini che sono passati nel corso dei secoli, anche un laico non può rimanere impassibile entrando nel Santuario, le grotte hanno un impatto emotivo incredibile, fa impressione la sala votiva, dove le persone che hanno ricevuto la grazia fanno dipingere il momento nel quale l’Arcangelo Michele salva la vita o guarisce il malato vicino alla morte.
Notevole è il campanile a forma ottagonale, non casuale essendo successivo a Castel del Monte.
Per il resto consiglio di dedicare un’intera giornata a Monte Sant’Angelo, una visita al bellissimo Castello Normanno-Svevo-Angioino-Aragonese, e poi come sempre cercare di intrecciare più vicoli possibili, e passando dal sacro al non meno importante profano, consiglio di fermarsi a mangiare al Ristorante “Al Battistero”, a due passi dall’entrata della Basilica di San Michele Arcangelo.
La galleria fotografica è corposa, ma i luoghi da immortalare sono veramente tanti, Monte Sant’Angelo lascia il segno, dopo anni per la prima volta in vita mia non ho usato una Nikon, ma l’ultima arrivata in casa ovvero la Fuji X-E1 con lo zoom FUJINON LENS XF18-55mmF2.8-4 R LM OIS, viaggiare con poco più di 600 grammi era il mio sogno da sempre.
Vincenzo Sagnotti © Tutti i diritti sono riservati. Si vieta la copia, l’estrazione, il collegamento ed ogni altro uso, in qualsiasi forma, non espressamente autorizzato di ogni materiale ed informazione contenuta nelle pagine del sito.