Impressioni sul Fujinon XF 14mm f/2.8 R

Dopo circa un anno di utilizzo del magnifico Fujinon XF 16-55mm f/2.8 R LM WR, ho deciso di tornare un po’ alle origini, nonostante l’alta qualità e versatilità, la sua pesantezza mi riportava all’epoca delle reflex, sono passato a Fujifilm per il rapporto tra qualità ed ingombro; di conseguenza ho venduto lo zoom ed acquistato il Fujinon XF 14mm f/2.8 R e il Fujinon XF 50mm f/2 R WR. Obiettivi fissi, compatti, leggeri e di elevata qualità.

Il 14mm l’ho inseguito per anni da quando utilizzo Fuji, ho atteso pazientemente che il suo costo fosse più accessibile, ma sapevo che un giorno lo avrei avuto, costruito in maniera superba, da un senso di compattezza al primo tocco.



Corrisponde ad un 21mm alla focale 35mm, il gruppo ottico è costituito da 10 elementi in 7 gruppi, e possiede 2 lenti asferiche e 3 ED a bassa dispersione. Il diaframma è formato da 7 lamelle. Ma l’aspetto realmente sorprendente è la sua quasi totale mancanza di dispersione (0,4%), qualcosa che in passato era prerogativa di marchi storici come Leica e Zeiss. E’ una lente molto nitida, al centro non perde un dettaglio, anche a diaframma molto aperto.
L’Autofocus è molto veloce e silenzioso, essendo un obiettivo utilizzato in paesaggistica, la ghiera della messa a fuoco diventa manuale con uno scatto indietro mostrando la scala graduata per impostare l’iperfocale. In ogni caso avendo una dispersione così bassa ritengo che possa essere usato anche per street e reportage, la tecnica dell’iperfocale era utilizzata dai grandi reporter per catturare il momento giusto sapendo che tutto il campo sarebbe stato a fuoco, quando la messa a fuoco era esclusivamente manuale.
Come quasi tutti i grandangolari spinti, la vignettatura ai bordi è presente, facilmente regolabile in post-produzione, facendo attenzione a non forzare troppo, per non esaltare il rumore digitale ai bordi del fotogramma. Anche se raramente cerco lo sfocato con un grandangolare, nelle poche occasioni in cui fotografo a massima apertura diaframma, appare gradevole e morbido, utile se si fotografa alla minima distanza di 18 centimetri. Lo consiglio a chiunque utilizzi fotocamere Fujifilm della serie X, in particolar modo ai paesaggisti; ma anche per foto architettonica e di interni. Vi lascio ora ad una galleria di esempi con varie tipologie di scatti.



Vincenzo Sagnotti © Tutti i diritti sono riservati. Si vieta la copia, l’estrazione, il collegamento ed ogni altro uso, in qualsiasi forma, non espressamente autorizzato di ogni materiale ed informazione contenuta nelle pagine del sito.