Non è facile parlare di un luogo come Craco, in provincia di Matera, un paese dalla storia millenaria immerso nell’area della Basilicata caratterizzare dai calanchi, formazioni geologiche che scolpiscono il terreno dando un aspetto tridimensionale alla vista.
Le origini sono da attribuire al VIII secolo a.C., la perfetta posizione geografica ha reso il luogo fondamentale dal punto di vista strategico per tutto il medievo.
La presente galleria fotografica si ricollega direttamente all’articolo pubblicato in precedenza e visitabile al seguente indirizzo: https://www.mediaforme.net/?p=3337, tornato a Matera ho scattato con leggerezza, non avendo il compito di riportare a casa un reportage completo, mi sono goduto più l’osservazione visiva, l’ascolto e gli odori.
In quest’articolo pubblico le fotografie relative al percorso effettuato da Castro alla Baia di Sant’Andrea prima di San Foca, con tappe nella Grotta Zinzulusa e Baia dei Turchi. In questo caso evito di fornire specifiche ai luoghi, è per me un complicato mix di sensazioni, odori, pioggia, vento, sole e sapori.
E’ un luogo magico, una piccola porzione di Australia o Namibia a pochi passi da Otranto percorrendo la strada in direzione di Santa Cesarea Terme, consiglio di chiedere ai locali come arrivare, le cave di bauxite furono scoperte negli anni ’40, fu sfruttata dagli anni ’60 fino al 1976.
Dal Gargano al Salento, tante puglie in una regione che in realtà mostra variegate realtà differenti e sempre affascinanti, Otranto è per me una delle città del sud più belle. L’origine è messapica, civiltà che dall’età del bronzo fino all’arrivo dei romani ha influenzato l’attuale Salento.
Percorrendo la strada che da Monte Sant’Angelo si dirige verso la costa adriatica, superata Manfredonia si scorge nella pianura piatta la sagoma di San Leonardo di Lama in Volara, comprendente una magnifica chiesa ed alcuni edifici.
Sarà per me un’impresa titanica scrivere su Monte Sant’Angelo, non è un luogo come un’altro, non si identifica nemmeno nel classico paese di stampo mediterraneo, qui c’è un concentrato di storia e spiritualità che impressiona, è un luogo determinante nel periodo di totale confusione che segue il crollo dell’ordine creato dall’Impero Romano d’Occidente.
Peschici fu fondata poco prima dell’anno mille dagli Schiavoni, mercenari slavi che sconfissero i Saraceni che si erano insediati sulla rocca. Il nome è probabilmente di origine slava, infatti la radice slava pès, pèsc si riferisce alla sabbia, i toponimi slavo pjèskusa e russo pèski indicano suolo sabbioso.