Fontecchio è una delle tappe previste nel nostro peregrinare abruzzese, il borgo ha origini molto antiche che risalgono ai popoli italici presenti prima dello sviluppo e la crescita di Roma, già dal V secolo d.C. ha inizio l’aggregazione che portò alla formazione del luogo databile verso l’XI secolo. Ha una storia abbastanza travagliata fatta di numerose invasioni, dai barbari al medioevo fino ai mercenari, tra i quali il famoso Braccio da Montone, detto Fortebraccio, che nel XV secolo tentò di conquistare il borgo, che invece incredibilmente resistette.
Siamo davanti ad un vero capolavoro del romanico, La chiesa di Santa Maria Assunta e l’oratorio di San Pellegrino erano parte di un monastero, divenne tra il III ed il IV secolo luogo di sepoltura di San Pellegrino che fu martirizzato proprio presso Bominaco, il paese più vicino alla chiesa. Santa Maria Assunta fu costruita presumibilmente dopo il 1100, in stile romanico con tre navate, si presenta in tutta la semplicità ed austerità tipica del suo stile.
Prima tappa del breve, ma intenso, viaggio in compagnia di Gianluca e Danilo, in Abruzzo tra i borghi interni e la costa adriatica. Castel Camponeschi presso Prata d’Ansidonia è un castello borgo del XIII secolo, che componeva l’antico castrum di Prata. La fortezza prende il nome dalla famiglia aquilana che possedette il luogo fino alla dominazione spagnola. Si entra all’interno nella parte posteriore rispetto al cancello di entrata chiuso, dove le mura creano una breccia.
Questo articolo fa riferimento al precedente del 2008, ritorno dopo sette anni, sembrano sette minuti, stavolta però facciamo i fotografi seri, ci svegliamo molto presto, sia per la qualità della luce che per la bassissima presenza di persone. Storia antica anche quella di Scanno, civilizzata già dai tempi dei sanniti e dei romani, riesce a superare illesa le invasioni barbariche, ma non le orde dei Saraceni.
13 Gennaio 1915, il terremoto della Marsica rade al suolo il vecchio borgo di Frattura, sopra il Lago di Scanno, su 350 abitanti morirono 162 persone, ciò che rende più drammatica la storia è che i morti furono per lo più donne e bambini dal momento che in quel periodo storico ci fu una fortissima emigrazione degli uomini verso le Puglie e le Americhe.
Si torna in Abruzzo, direziona Barrrea, delizioso borgo che si affaccia sul lago omonimo, incuneata nella valle del Sangro, le sue origini sono preistoriche, tracce di vita sono state trovate presso la vicina grotta Graziani, fu importante centro sannitico, occupato poi dai romani, il periodo coincide con lo sviluppo della transumanza, che definì lo sviluppo della zona.
Quando tutti ti chiedono se abbiamo visitato Capracotta, ti sorge il dubbio di fare una deviazione, per cui ci dirigiamo verso il paese tra paesaggi montani da favola, pale eoliche imponenti, cielo grigio intenso che non nasconde le proprie intenzione, ma ci permette almeno di parcheggiare in paese. Cinque minuti di corsa sotto la grandine verso un bar dove troviamo praticamente tutti gli abitanti.
Questo è uno dei luoghi che ha pesantemente condizionato la scelta dell’itinerario di viaggio, un sito storico meraviglioso, il nome completo è Santuario Italico e Teatro Sannitico, in realtà ci troviamo in uno dei luoghi più importanti della civiltà sannitica risalente almeno al IV secolo a.C.