Cosa accade quando la tua fedele compagna di viaggio, la Fuji X-T2, decide di rompersi il primo giorno di vacanza in Sardegna? Inizialmente mi sono sentito perduto, mai successo nulla di simile, avevo scattato solo 6 foto; passato il momento guardo il mio iPhone 7 Plus, quasi sempre snobbato e comincio a fare scatti, non potevo non immortalare i momenti migliori di questa vacanza.
Nella vita alcune volte coincidono gli stati d’animo con i luoghi, dove corpo e spirito si ritrovano in perfetta armonia, quando questo accade, le energie generano un equilibrio, di cui quasi ci si meraviglia. Pur trovandosi in vacanza, non necessariamente ciò accade, alla Spiaggia della Pelosa, in Sardegna invece svegliarsi ogni giorno all’alba per ammirare e immortalare la bellezza del luogo, è stato naturale come bere un bicchiere d’acqua.
Avendo fatto una vacanza non itinerante, ho deciso di raccogliere, in questo post, le foto realizzate nelle poche situazioni in cui ci siamo spostati, in particolare gli scatti sono stati eseguiti principalmente a Stintino e sulla nave del viaggio di ritorno da Porto Torres. Ricordi brevi, ma comunque intensi, da rivedere ogni tanto per ricordare la bellezza della Sardegna.
E’ la prima volta che pubblico una galleria fotografica realizzata con uno smartphone, in particolare un iPhone 7 Plus; devo ammettere che è molto divertente perché si scatta con leggerezza pur ricercando l’inquadratura e l’esposizione corretta; inoltre ho scoperto che spesso scattando con l’iPhone memorizzo inquadrature e luoghi che poi immortalo con mia la fotocamera, un po’ come si faceva una volta realizzando pre-scatti con la Polaroid per poi scattare con le professionali.
Visitando la Costa dei Trabocchi avevamo pianificato anche di vedere l’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, che domina la costa dai suoi 107 metri di altezza dal livello del mare. La struttura è composta da una basilica e dal vicino monastero, le origini sono datate verso il 1165, lo stile è cistercense. Nei secoli logicamente il luogo ha avuto notevoli ristrutturazioni ma è ancora possibile vedere traccia dei manufatti originali.
E finalmente anch’io giunsi ai trabocchi, sono ormai il soggetto più immortalato da molti fotografi o turisti, quindi niente scoop, però sono veramente felice di averli visti e di aver scattato foto. Sono delle strutture in legno, veri e propri ponti sul mare costruiti con la stessa tecnica delle palafitte, destinati alla pesca senza dover affrontare il mare; sembra infatti che le sue origini risalgano all’VIII d.C., pastori e contadini non essendo avvezzi al mare si sentivano più sicuri nel pescare avendo comunque un collegamento diretto alla terra.
Capestrano è uno dei luoghi che più mi ha lasciato il segno nel tour abruzzese, le sue origini sono molto antiche provate dal famoso ritrovamento del guerriero del VI secolo a.C., probabilmente una statua tombale a ricordare un membro importante dei popoli italici residenti nell’area. Purtroppo si può visitare soltanto una copia all’entrata del bellissimo Castello Piccolomini, che erge possente dal profile del borgo. Capestrano ha molti edifici in ricostruzione per i danni del terremoto, però è un vero piacere vedere la voglia di ritorno alla normalità.
Navelli è il luogo scelto per pernottare in questa vacanza abruzzese, si trova nell’omonima piana e i primi insediamenti risalgono al VI secolo, la struttura medievale comincia a svilupparsi dopo l’anno mille. E’ famoso per la produzione di zafferano che fu importato da monaci provenienti dalla Spagna nel 1200. Anche Navelli porta i segni dei terremoti susseguiti nei secoli, ancora oggi sono in restauro il Palazzo baronale Santucci che sorge nella parte giù alta del borgo e vari manufatti; mentre alcuni edifici in pieno centro sono ormai in stato di abbandono, distrutti da sismi passati.