Viaggio in Abruzzo tra Calascio in provincia dell’Aquila fino a inoltrarci nella Majella ai confini con il Molise, numerose le tappe, le elencherò con una piccola descrizione, ma saranno le foto a raccontare in maniera più emotiva questo tour di pochi giorni, ma molto intensi. Lo scopo era quello di tornare in luoghi già visitati ma scegliendo gli orari per avere la luce migliore e raggiungere luoghi mai visitati, ma che avevamo già studiato in precedenza. Per aiutare a comprendere il percorso, ho deciso di creare una mappa, comprendente le tappe e le strade percorse, principalmente strade provinciali, ma in alcuni casi per velocizzare gli spostamenti anche superstrade ed autostrade.
Non può essere casuale che in Sardegna, quinta volta nella mia vita, trovi una pace interiore diversa dal solito, ci si unisce alla natura, ai suoi colori, al vento, elemento fondamentale, insieme al mare, alla creazione di questo capolavoro, uno dei casi di scultura naturale più intensi al mondo. L’impressione è che sia sempre la mano dell’uomo nella perfetta armonia di forme e colori, tutto è calibrato alla perfezione. La tavolozza dei colori che si osservano farebbe invidia a qualunque pittore.
Grottammare ha origini antichissime. Vi sono tracce antropiche risalenti al Neolitico. Sito importante del popolo dei piceni nel VII-V secolo a.C., fu inglobata dai romani nei secoli successivi. Nel medioevo ebbe molti passaggi di proprietà dall’Abbazia di Farfa agli Este, e contesa da Fermo ed Ascoli. La fase fondamentale fu nel XVIII secolo quando si iniziò a costruire sulla costa sottostante all’antico borgo, fino ad arrivare ai meravigliosi villini presenti in tutto il litorale prevalentemente in stile Liberty o razionalista primi decenni del 1900.
Un viaggio bellissimo, fatto di forti sensazioni e di momenti di pace incredibile, Val di Fiemme, Lago di Carezza, Val Venegia con passeggiata finale a Trento e MUSE, museo delle scienze del capoluogo. Il periodo turistico ha una pausa tra la stagione invernale e quella estiva che riparte a giugno, per cui ci troviamo quasi soli in tutta la valle, nei paesi sono presenti solo gli abitanti, un po’ di difficoltà a cercare posti per rifocillarsi.
Dopo poco tempo mi ritrovo a Termoli, però questa volta avendo il tempo di soggiornare, ho potuto, come al mio solito approfittare della mattina all’alba, o delle ore prima del tramonto, per cui ho potuto scattare con molta calma godendo anche del borgo antico termolese, che per me è uno dei luoghi di mare più belli che abbia mai visto. Mi sono concentrato sul borgo e sul trabocco sottostante. Ma ho anche pensato al piacere del gusto, con la magnifica zuppa di pesce termolese, che può veramente il valore aggiunto ad una vacanza.
Dopo otto anni mi ritrovo in Puglia, ho passato molto tempo in questa bellissima regione, non nascondo una certa emozione quando ho varcato i confini. Questo viaggio si è concentrato sul Gargano, che per caratteristiche geologiche sembra quasi una regione a se stante, il territorio si presenta internamente boschivo, sulla costa roccioso, con baie sabbiose. La nostra base di appoggio è Vieste, un paese arroccato sul mare con vicoli tipici del della zona, altre foto sono state realizzate nel bellissime baie e calette.
Uno dei luoghi più belli mai visti, al ritorno dalla Maremma, essendo pomeriggio presto allungo verso la Tuscia e si decide di andare a visitare Palazzo Farnese a Caprarola, per finire in bellezza la breve vacanza, pochissima gente, si può visitare con molta calma, l’edificio voluto dai Farnese è un capolavoro progettato da Alessandro Farnese il Vecchio supportato da Antonio da Sangallo il giovane, ideatore della rocca a forma pentagonale fortificata tra il XV ed il XVI secolo. Affidato successivamente al Vignola, è caratterizzato da stanze dipinte, da un cortile interno e un giardino rinascimentale, gli “Orti Farnesiani” visitabili alla fine del percorso.
Erano decenni che non andavo a Capalbio, è interessante come la memoria si azzeri, per cui posso dire che è come la prima volta che ci andassi. Origini antiche, il castello omonimo fu donato da Carlo Magno all’Abbazia di S. Anastasio e S. Vincenzo alle Tre Fontane nel 805. Nel medio evo ha un passaggio abbastanza simile per tutta la zona, dagli Aldobrandeschi ai senesi fino a giungere ai Medici che lo tennero fino al 1737 nel Granducato di Toscana.