La Caldara di Manziana è un parco dichiarato sito di importanza comunitaria dalla UE nel 2006, si tratta di una palude dove l’acqua ribolle a causa delle emissioni di anidride solforosa, chiaramente ciò accade nei terreni dove in origine risiedevano vulcani. Dal punto di vista puramente paesaggistico sembra un set di un film di fantascienza incapsulato nella vegetazione circostante.
Alcune volte per godere di posti incantevoli non c’è nemmeno bisogno di uscire dalla città, in questo caso Roma, mi riferisco ad Isola Farnese, un piccolo borgo adiacente alla Via Cassia, altezza La Storta-Giustiniana. Le sue origini risalgono alla fine del X secolo, divenuto possedimento della famiglia degli Orsini, fu acquistato dal cardinale Alessandro Farnese nel 1567, cambiando il nome al borgo.
Tra le campagne che costeggiano la via Prenestina, non lontano da Gallicano nel Lazio, resistono tracce della grandezza dell’antica Roma, che noi ignoriamo, in questo caso l’ignoranza sta non solo nel non conoscere l’esistenza dei resti degli acquedotti romani, ma anche nell’abbandono in cui si trovano.
Mi è veramente difficile pensare che, nonostante la vicinanza a Roma, non abbia mai visitato Poli in precedenza, uno dei paesi che più mi ha colpito nel mio girovagare alla ricerca dei borghi tradizionali italiani. Si posiziona tra i monti Lucretili e i monti Prenestini, non lontano dalla vetta più alta della zona che è il monte Guadagnolo. In epoca romana era Castrum Poli, passò nel medioevo ai monaci benedettini, poi alla famiglia dei Conti, che governò per ben sei secoli e che fece erigere il bellissimo palazzo omonimo.
Gallicano nel Lazio è uno dei paesi presenti sulle falde dei monti Prenestini; ha origini molto antiche, in epoca romana, era l’antica Pedum. Nel medioevo passò ai monaci benedettini, durante il rinascimento fu proprietà della famiglia dei Colonna, tranne in quelle occasioni in cui i rivali Borgia le tolsero il dominio.
Un omaggio affettivo verso il Circeo, in cui ho trascorso le vacanze estive dall’infanzia all’adolescenza, il borgo antico di San Felice Circeo è arroccato dalla parte opposta rispetto alla tipica immagine del monte Circeo che siamo abituati a vedere, di conseguenza la sua panoramica punta a sud, si può facilmente osservare Terracina.
Luoghi pieni di magia, dal profilo della montagna che rappresenterebbe l’omerica maga Circe, alla presenza testimoniata dei templari nel borgo di San Felice.
Certe volte si fanno strane associazioni dei luoghi, per esempio ho sempre visto Fara in Sabina come la fermata finale del treno per l’Aeroporto di Fiumicino in direzione opposta, di conseguenza l’ho sempre immaginato come un agglomerato urbano moderno costruito più o meno casualmente in Sabina.
Toffia è un delizioso e vivace borgo della Sabina, ci ero capitato due anni fa durante una festa estiva, essendo sera non ho scattato foto e mi dedicai ad attività puramente gastronomiche, mi colpì l’ottima organizzazione, tutto il paese appariva come un’infinita tavolata, con portate di alto livello.