Ocriculum non è altro che la ricostruzione che fecero i romani in età augustea dell’antico insediamento che oggi corrisponde al paese di Otricoli. Oggi è un bellissimo parco archeologico ad entrata libera che mostra le tracce di quello che doveva essere un importante centro che raggiunse il suo apice nel II secolo d.C.
Otricoli si trova a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada A1 di Magliano Sabina, siamo appena entrati in territorio umbro, appena giunti saltano all’occhio alcuni edifici fuori dalle mura caratterizzati da portici normalmente tipici delle città emiliane, si rimane sorpresi per l’imponenza di suddetti portici e dal fatto che internamente hanno controsoffittature in travi di legno.
Poggio di Otricoli è un bellissimo borgo facente parte del comune di Otricoli, in territorio umbro a pochi chilometri con il confine laziale. In origine conosciuto come Castrum Podii Medii o Poggium Moggii, ha origini dal 1200; è caratterizzato dalla presenza di mura fortificate al fine di controllare la vallata circostante.
Rocchette si ricollega direttamente all’articolo precedente relativo al borgo fortificato di Rocchettine, le due fortezze furono costruite nel XIII secolo per difendere le terre tra Rieti e la Valle del Tevere, però mentre Rocchettine risulta ormai abbandonato, Rocchette è un borgo che si è evoluto nel tempo trasformandosi in un paesino in miniatura.
Rocchettine è un antico borgo medievale abbandonato nei pressi di Torri in Sabina, meglio conosciuto come Rocca Guidonesca, fu costruito nel XIII secolo insieme al borgo fortificato di Rocchette come argine di difesa tra Rieti e la Valle del Tevere. Le due fortezze sono vicine poche centinaia di metri, nella foto panoramica si può osservare la loro disposizione nella valle.
Mi ritrovo ad Amatrice, qualche scatto disordinato, che non descrive la bellezza del luogo e della natura circostante; ma stavolta la priorità è l’origine della mia famiglia, i Sagnotti, infatti, hanno origine ad Amatrice, in particolar modo nella vicina frazione di Pasciano. Il paese fino al 1927 faceva parte della regione Abruzzo, nel 1927 fu inserita nella provincia di Rieti, le sue origini sono molto antiche, i primi documenti fanno riferimento all’anno mille.
Questo articolo fa riferimento al precedente del 2008, ritorno dopo sette anni, sembrano sette minuti, stavolta però facciamo i fotografi seri, ci svegliamo molto presto, sia per la qualità della luce che per la bassissima presenza di persone. Storia antica anche quella di Scanno, civilizzata già dai tempi dei sanniti e dei romani, riesce a superare illesa le invasioni barbariche, ma non le orde dei Saraceni.
13 Gennaio 1915, il terremoto della Marsica rade al suolo il vecchio borgo di Frattura, sopra il Lago di Scanno, su 350 abitanti morirono 162 persone, ciò che rende più drammatica la storia è che i morti furono per lo più donne e bambini dal momento che in quel periodo storico ci fu una fortissima emigrazione degli uomini verso le Puglie e le Americhe.