Avendo subito il furto del Fujinon XF55-200mmF3.5-4.8 R LM OIS (numero seriale 38A03914), ho deciso per adesso di prendere il suo fratello minore, il Fujinon XC 50-230mm f/4.5-6.7 OIS, la sua focale equivalente corrisponde in formato 35mm ad un 76-350mm; la serie XC si differenzia principalmente per un uso maggiore di materiali plastici, compresa la baionetta di innesto, minore luminosità complessiva e la mancanza di ghiera dei diaframmi.
Sortita veloce, guardiamo la cartina, non vogliamo fare molta strada, San Polo dei Cavalieri, aggiudicato; anche se si trova sopra Tivoli, facciamo la strada di Palombara Sabina, più lunga ma piena di paesaggi che riportano al passato, le torri dei borghi che svettano nel cielo creano una linea che riporta alla necessità del passato di vigilare la valle.
Mi frullava da tempo questa passeggiata fotografica romana in solitaria, il percorso in oggetto parte dall’Arco di Travertino, si entra a Via del Mandrione fino a che non diventa Via Casilina vecchia, giungendo a ponte casilino nei pressi di Piazza Lodi. La strada è un intreccio meraviglioso tra la lingua asfaltata, l’antico acquedotto e la ferrovia che porta i convogli alla stazione Termini.
Genazzano ha origini romane, era conosciuto come luogo di villeggiatura delle Gens Genucia, Antonina e Iulia. Divenne feudo della famiglia dei Colonna dall’XI secolo, l’imponente Castello Colonna ne è una chiara testimonianza; per la cronaca tra i nativi più celebri di Genazzano c’è un certo Giovanni Bracalone de Carlonibus, detto Giovanni Brancaleone, uno dei condottieri della disfida di Barletta del 1503 e ispiratore della saga cinematografica di Mario Monicelli, interpretato da un magnifico Vittorio Gassman.
Articolo tra il leggero ed il tecnico, mi sono ritrovato a fare una passeggiata in un parco per bambini a tema animali, occasione per poter allenare l’occhio e i propri mezzi tecnici a disposizione, lo consiglio a tutti; anche se non corrisponde proprio ad un avventuroso safari africano, fotografare gli animali è sempre impegnativo.
Da quanto avrei voluto dedicare un articolo a Sperlonga non lo ricordo nemmeno, finalmente ne ho avuto l’occasione, uno dei borghi di mare più belli d’Italia, un salto indietro nel tempo dove il bianco prende il sopravvento concendendo luce riflessa ai vicoli che si proteggono dal sole. Sperlonga ha origini antichissime, si poggia su una costa di roccia che è il braccio dei monti Aurunci sul mare della riviera di Ulisse.
Palombara Sabina dovrebbe corrispondere all’antica città di Cameria o di Regillum, in ogni caso è nel medioevo che il borgo prende forma grazie ai Longobardi prima e alla famiglia dei Savelli dal 1200, il cuore è tutto nel borgo fortificato che fu eretto intorno al Castello Savelli. La visita al castello permette di salire fino alla torre dove è visibile un’area di incredibile vastità.
Dopo vent’anni ritorno in questo magnifico luogo, la prima occasione fu per un matrimonio, rimasi incantato e allo stesso tempo rimosso dai miei ricordi. Decidendo però di fare una gita nei dintorni mi è venuta voglia di tornare a visitare l’Abbazia San Giovanni in Argentella, situata a pochi chilometri da Palombara Sabina, nei pressi della capitale.