Fontecchio è una delle tappe previste nel nostro peregrinare abruzzese, il borgo ha origini molto antiche che risalgono ai popoli italici presenti prima dello sviluppo e la crescita di Roma, già dal V secolo d.C. ha inizio l’aggregazione che portò alla formazione del luogo databile verso l’XI secolo. Ha una storia abbastanza travagliata fatta di numerose invasioni, dai barbari al medioevo fino ai mercenari, tra i quali il famoso Braccio da Montone, detto Fortebraccio, che nel XV secolo tentò di conquistare il borgo, che invece incredibilmente resistette.
Siamo davanti ad un vero capolavoro del romanico, La chiesa di Santa Maria Assunta e l’oratorio di San Pellegrino erano parte di un monastero, divenne tra il III ed il IV secolo luogo di sepoltura di San Pellegrino che fu martirizzato proprio presso Bominaco, il paese più vicino alla chiesa. Santa Maria Assunta fu costruita presumibilmente dopo il 1100, in stile romanico con tre navate, si presenta in tutta la semplicità ed austerità tipica del suo stile.
Prima tappa del breve, ma intenso, viaggio in compagnia di Gianluca e Danilo, in Abruzzo tra i borghi interni e la costa adriatica. Castel Camponeschi presso Prata d’Ansidonia è un castello borgo del XIII secolo, che componeva l’antico castrum di Prata. La fortezza prende il nome dalla famiglia aquilana che possedette il luogo fino alla dominazione spagnola. Si entra all’interno nella parte posteriore rispetto al cancello di entrata chiuso, dove le mura creano una breccia.
Poggio Catino e Catino sono due borghi che fanno parte dello stesso comune, ma dal momento che distano 900 metri l’uno dall’altro e che ognuno ha una sua ben precisa identità architettonica, dedicherò due articoli e gallerie fotografiche distinte. Si posizionano a quasi 400 metri di altezza dal livello del mare sul costone sud-occidentale dei Monti Sabini. Catino si caratterizza per il piccolo e grazioso borgo, da percorrere per arrivare a quello che è il suo simbolo, l’antica Torre Longobarda che svetta sul paese dalla particolare pianta pentagonale.
Poggio Catino e Catino sono due borghi che fanno parte dello stesso comune, ma dal momento che distano 900 metri l’uno dall’altro e che ognuno ha una sua ben precisa identità architettonica, dedicherò due articoli e gallerie fotografiche distinte. Si posizionano a quasi 400 metri di altezza dal livello del mare sul costone sud-occidentale dei Monti Sabini. Poggio Catino sembra un presepe arroccato con la rocca con chiesa annessa.
Cantalupo in Sabina si posiziona su un collina tra il fiume Tevere e gli appeninni in provincia di Rieti, non si hanno notizie approfondite riguardo la sua origine; in ogni caso è un borgo molto affascinante, dalla conformazione architettonica veramente particolare. Il lungo viale di entrata accoglie il visitatore con i brillanti colori degli intonaci delle case, per poi portare verso la splendida piazza con Palazzo Cannuccini e la Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo.
Artena ha origini nel XII secolo, conosciuta con il nome di Montefortino, prese il nome odierno nel 1873, sulla credenza che fosse la città fondata in origine dai Volsci. La mia impressione è che dal punto di vista architettonico la conformazione di Artena sia veramente unica nel suo genere, arrivando dal casello di Valmontone si scorge un muro infinito di case con la Chiesa Colleggiata di S. Croce che emerge sulla destra in alto.
La Basilica dei Santi Quattro Coronati è dedicata ai martiri Castorio, Sinfroniano, Claudio e Nicostrato; non ci sono documentazioni storiche precise, si narra che fossero quattro scalpellini che furono messi a morte durante il regno dell’imperatore Diocleziano, per essersi rifiutati di scolpire manufatti pagani, seconda ipotesi è quella di quattro militari, messi a morte perché cristiani. La basilica sorge tra San Giovanni ed il colle Celio, a due passi dal Colosseo.