E’ stata una scelta sofferta, dettata da alcune recensioni contrastanti, che oltre a lodarne le qualità ottiche e costruttive, rimarcavano il fatto che il Fujinon XF 16-55mmF2.8 R LM WR risultava pesante ed ingombrante in confronto al Fujifilm XF 18-55 f/2.8-4R LM OIS, in dotazione con le fotocamere Fuji. Ad un certo punto capito in una recensione che affermava semplicemente di scattare per rendersi conto dell’elevata qualità della lente; a quel punto, seguendo l’istinto, ho venduto il vecchio obiettivo e acquistato il nuovo.
Un extraterrestre che plana sulla terra, ecco come mi sono sentito accompagnando il mio amico Andrea e il piccolo Mattia a Romics 2016, il Festival del fumetto e dell’animazione; sono cresciuto anche io con i cartoni giapponesi o serie di fantascienza, ma non sono mai stato un fan vero e proprio. In ogni caso mi sono divertito molto a fotografare i personaggi che frequentano il festival. Avendo una galleria fotografica molto corposa da pubblicare, evito ogni altra parola e lascio agli occhi i ricordi di questa giornata.
Ultimo giorno del tour abruzzese in totale libertà nell’unico luogo che non avevamo pianificato, la piana di Campo Imperatore proveniendo da Santo Stefano in Sessanio nel territorio intorno al Rifugio Racollo, il Gran Sasso appare nella sua maestosità, con le nuvole che giocano a creare un aureola a confermare l’autorità divina del massiccio. Sensazione bellissima sentire il fresco in pieno agosto, ricordo ormai di qualche mese fa, noi umani siamo in minoranza, prevalgono le decine di cavalli e bovini allo stato brado, di fronte però alle catene montuose sembriamo tutti piccoli insetti.
Visitando la Costa dei Trabocchi avevamo pianificato anche di vedere l’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, che domina la costa dai suoi 107 metri di altezza dal livello del mare. La struttura è composta da una basilica e dal vicino monastero, le origini sono datate verso il 1165, lo stile è cistercense. Nei secoli logicamente il luogo ha avuto notevoli ristrutturazioni ma è ancora possibile vedere traccia dei manufatti originali.
E finalmente anch’io giunsi ai trabocchi, sono ormai il soggetto più immortalato da molti fotografi o turisti, quindi niente scoop, però sono veramente felice di averli visti e di aver scattato foto. Sono delle strutture in legno, veri e propri ponti sul mare costruiti con la stessa tecnica delle palafitte, destinati alla pesca senza dover affrontare il mare; sembra infatti che le sue origini risalgano all’VIII d.C., pastori e contadini non essendo avvezzi al mare si sentivano più sicuri nel pescare avendo comunque un collegamento diretto alla terra.
Capestrano è uno dei luoghi che più mi ha lasciato il segno nel tour abruzzese, le sue origini sono molto antiche provate dal famoso ritrovamento del guerriero del VI secolo a.C., probabilmente una statua tombale a ricordare un membro importante dei popoli italici residenti nell’area. Purtroppo si può visitare soltanto una copia all’entrata del bellissimo Castello Piccolomini, che erge possente dal profile del borgo. Capestrano ha molti edifici in ricostruzione per i danni del terremoto, però è un vero piacere vedere la voglia di ritorno alla normalità.
Navelli è il luogo scelto per pernottare in questa vacanza abruzzese, si trova nell’omonima piana e i primi insediamenti risalgono al VI secolo, la struttura medievale comincia a svilupparsi dopo l’anno mille. E’ famoso per la produzione di zafferano che fu importato da monaci provenienti dalla Spagna nel 1200. Anche Navelli porta i segni dei terremoti susseguiti nei secoli, ancora oggi sono in restauro il Palazzo baronale Santucci che sorge nella parte giù alta del borgo e vari manufatti; mentre alcuni edifici in pieno centro sono ormai in stato di abbandono, distrutti da sismi passati.
Fontecchio è una delle tappe previste nel nostro peregrinare abruzzese, il borgo ha origini molto antiche che risalgono ai popoli italici presenti prima dello sviluppo e la crescita di Roma, già dal V secolo d.C. ha inizio l’aggregazione che portò alla formazione del luogo databile verso l’XI secolo. Ha una storia abbastanza travagliata fatta di numerose invasioni, dai barbari al medioevo fino ai mercenari, tra i quali il famoso Braccio da Montone, detto Fortebraccio, che nel XV secolo tentò di conquistare il borgo, che invece incredibilmente resistette.