Dopo poco tempo mi ritrovo a Termoli, però questa volta avendo il tempo di soggiornare, ho potuto, come al mio solito approfittare della mattina all’alba, o delle ore prima del tramonto, per cui ho potuto scattare con molta calma godendo anche del borgo antico termolese, che per me è uno dei luoghi di mare più belli che abbia mai visto. Mi sono concentrato sul borgo e sul trabocco sottostante. Ma ho anche pensato al piacere del gusto, con la magnifica zuppa di pesce termolese, che può veramente il valore aggiunto ad una vacanza.
Dopo otto anni mi ritrovo in Puglia, ho passato molto tempo in questa bellissima regione, non nascondo una certa emozione quando ho varcato i confini. Questo viaggio si è concentrato sul Gargano, che per caratteristiche geologiche sembra quasi una regione a se stante, il territorio si presenta internamente boschivo, sulla costa roccioso, con baie sabbiose. La nostra base di appoggio è Vieste, un paese arroccato sul mare con vicoli tipici del della zona, altre foto sono state realizzate nel bellissime baie e calette.
Un po’ di scatti alla rinfusa nei luoghi circostanti il Lago di Barrea, tra giornate al lago stesso, centri protezione daini e lupi, fino a giungere oltre Scanno presso il lago con l’Eremo di San Domenico, non prima di aver degustato meraviglie al ristorante di Passo Godi. Frequento questi luoghi da quasi venti anni, ed ogni volta mi lasciano esterrefatto per la bellezza a pochi passi dalla capitale; e nonostante ciò ti senti a casa, il senso di calma interiore solo ad osservare la natura ed i borghi circostanti.
Mi chiedevo da anni il perché Fujifilm non avesse ancora realizzato un telezoom 70-300mm, equivalente ad un 107-457mm in formato full frame; ho utilizzato per anni l’ottimo 55-200mm, ma mi mancavano sempre quei millimetri in più di focale per catturare ancora più dettagli e soprattutto animali sfuggenti. Il Fujinon XF 70-300mm F4-5.6 R LM OIS WR è una lente di fascia medio alta, non professionale, molto compatto, leggero, con stabilizzatore immagine che compensa fino a 5,5 stop, e anche WR resistente a polvere e umidità; quindi da portare sempre in viaggio in tutte le condizioni e soprattutto senza la sensazione che avevo in passato di trasportare pesi insopportabili.
Sono passati tanti anni dalla mia prima fotocamera Fujifilm, dal 2012 ne ho avute molte, non ho scritto recensioni a tutte, perché le evoluzioni miglioravano sempre il prodotto, ma la base e design rimanevano quelle. Stavolta, acquistando la Fuji X-E4, ho deciso di dedicarle un articolo con le mie impressioni, prima di tutto perché dopo tanti anni con la forma reflex, sono tornato alle origini, scegliendo la compattezza e la design a telemetro (in realtà il mirino è digitale).
Descrivere un luogo come Galleria Borghese è un’operazione troppo complessa, mi limiterò a condividere qualche scatto, consigliando vivamente di visitare questo magnifico luogo, che lascia emozioni inalterate nel tempo. Uno spazio relativamente piccolo con una densità di opere impressionante per valore e storia. Il link per informazioni, prenotazioni ed acquisti biglietti è il seguente: https://galleriaborghese.beniculturali.it/. Buona visione.
Noi fotografi siamo volubili ai cambiamenti, soprattutto per quanto concerne l’attrezzatura, ogni tanto c’è una necessità di razionalizzare ed essere minimali per cui ho deciso di vendere il magnifico Fujinon XF 90mm f/2 R LM WR e il Fujinon XF50mm f/2 R WR ed acquistare il Fujinon XF 56mm f/1.2 R, che in effetti sostituisce ambedue alla grande. Il primo è una lente magnifica, forse la migliore mai prodotta da Fujifilm, sfocato e autofocus eccezionali, grazie al quadruplo motore lineare di messa a fuoco, ma troppo pesante, come lente da tutti i giorni; il 50mm andava per forza sostituito per via della similitudine della focale, anch’esso però è una lente fantastica, considerando soprattutto il costo. Ma ora occupiamoci del 56mm.
Uno dei luoghi più belli mai visti, al ritorno dalla Maremma, essendo pomeriggio presto allungo verso la Tuscia e si decide di andare a visitare Palazzo Farnese a Caprarola, per finire in bellezza la breve vacanza, pochissima gente, si può visitare con molta calma, l’edificio voluto dai Farnese è un capolavoro progettato da Alessandro Farnese il Vecchio supportato da Antonio da Sangallo il giovane, ideatore della rocca a forma pentagonale fortificata tra il XV ed il XVI secolo. Affidato successivamente al Vignola, è caratterizzato da stanze dipinte, da un cortile interno e un giardino rinascimentale, gli “Orti Farnesiani” visitabili alla fine del percorso.