Viaggio in Abruzzo tra Calascio in provincia dell’Aquila fino a inoltrarci nella Majella ai confini con il Molise, numerose le tappe, le elencherò con una piccola descrizione, ma saranno le foto a raccontare in maniera più emotiva questo tour di pochi giorni, ma molto intensi. Lo scopo era quello di tornare in luoghi già visitati ma scegliendo gli orari per avere la luce migliore e raggiungere luoghi mai visitati, ma che avevamo già studiato in precedenza. Per aiutare a comprendere il percorso, ho deciso di creare una mappa, comprendente le tappe e le strade percorse, principalmente strade provinciali, ma in alcuni casi per velocizzare gli spostamenti anche superstrade ed autostrade.
Daniele, suo profilo Instagram @ilpiccoloborgo, è un mio collega, lavoriamo nel settore tecnologico informatico, e ci ritroviamo nel volere evadere in ambienti più distanti possibile da quello lavorativo. Probabilmente la maggior parte delle persone avrebbe acquistato la macchina nuova, vestiti firmati, la migliore tecnologia, per poi rinchiudersi in casa a giocare ai videogames o guardare serie TV, ordinando cibo spazzatura. Daniele aveva un sogno, possedere un terreno, dove poter coltivare ed allevare, con metodi naturali, nutrendo la terra con materiale organico, far mangiare ai propri animali ció che madre natura offre in quello spazio di verde. Lui non ha scopo di lucro, non gli interessa vendere i propri prodotti, il suo è uno spazio libero da condividere con gli altri, perché la libertà di decidere di essere liberi non ha prezzo.
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Mi ci è voluta una vita per visitare i Giardini di Ninfa, ogni volta accadeva qualcosa che mi allontanava dal luogo, ma bisogna essere sempre pronti a cogliere le occasioni, serata d’agosto ma gradevole, visita guidata, i giardini di proprietà della Fondazione Roffredo Caetani, per cui obbligatoria prenotazione e visita. L’origine probabilmente è da risalire al nome stesso di Ninfa, si presume un luogo di culto dedicato alle Ninfee, la presenza di un isolotto su un lago ispirava questo tipo di figure mitologiche.
La ricchezza di Ninfa cominciò nel primo medioevo, la presenza di paludi nei dintorni comportò lo spostamento dei traffici commerciali sulla via pedemontana che transitava nei pressi di Ninfa: l’imposizione di un pedaggio a chiunque volesse utilizzare la strada si rivelò essere una fonte di ricchezza e ben presto Ninfa divenne un piccolo centro urbano, con numerose case e chiese.
Non può essere casuale che in Sardegna, quinta volta nella mia vita, trovi una pace interiore diversa dal solito, ci si unisce alla natura, ai suoi colori, al vento, elemento fondamentale, insieme al mare, alla creazione di questo capolavoro, uno dei casi di scultura naturale più intensi al mondo. L’impressione è che sia sempre la mano dell’uomo nella perfetta armonia di forme e colori, tutto è calibrato alla perfezione. La tavolozza dei colori che si osservano farebbe invidia a qualunque pittore.
Situato tra la piana di Campo Imperatore ed il Gran Sasso, Santo Stefano in Sessanio è uno dei borghi meno popolati d’Italia, poco più di cento abitanti, uno dei più affascinanti della zona, con i suoi vicoli disposti a labirinto, con la torre medievale che sovrasta il paese, le origini sono datate al IX secolo, per passare poi agli Aragonesi nel 1400; divenne possedimento dei Medici un secolo dopo, fino al 1743, la porta Medicea ne è una testimonianza ancora significativa. Abbiamo trovato una domenica particolarmente tranquilla, pochissime persone, una pace che ha un potere terapeutico per chi, come noi, proviene dalla caotica città.